venerdì 30 luglio 2010

Lettera aperta al Presidente Rossi: il seguito

Mentre spedivamo la lettera aperta è uscita la seguente presa di posizione del Presidente Enrico Rossi sulla Ru486.

“Il ricovero ordinario non è l'unica strada per somministrare la Ru486 in Toscana. La Regione, la prima ad acquistare la pillola abortiva all'estero già nel 2005, ha sì delle linee guida che prevedono la permanenza della donna in ospedale ma non dettano un obbligo: si può scegliere anche il day hospital. Le linee guida sono state fatte dai medici, cioè dal consiglio dei sanitari. Però non sono vincolanti, ogni professionista decide sotto la sua responsabilità, sia se rimandare la donna a casa dopo aver preso il farmaco, sia se farla restare ricoverata".

Successivamente, in un articolo su Il Manifesto del 27 luglio, esprimiamo soddisfazione per la presa di posizione di Enrico Rossi sulla Ru486 e sollecitiamo risposte alle altre questioni poste dalla lettera aperta.

IL MANIFESTO - 27.07.2010 Cronaca di Firenze
ANCORA AVANTI PER APPLICARE LA LEGGE 194
La rete di associazioni delle donne di Firenze "Libere Tutte" esprime soddisfazione per le aperture del presidente regionale Enrico Rossi riguardo all'uso della pillola abortiva Ru486 in regime di day hospital. Rossi spiega: "Quella farmacologica è una metodica di intervento per procurare l'aborto che si affianca a quella chirurgica. Si tratta di applicare la legge 194, come farlo è solo un dato tecnico, la cui competenza è prima di tutto dei medici e riguarda il rapporto speciale che c'è tra l'operatore e la paziente. Le linee guida regionali (che prevedono il ricovero di tre giorni, ndr) non sono vincolanti". Su questo punto era in corso una discussione: la Regione Toscana, seguendo le direttive nazionali che, proprio per scoraggiare l'utilizzo di tale metodica, prevedono l'ospedalizzazione di tre giorni, non aveva prospettato, a differenza dell'Emilia Romagna, la possibilità del day hospital. Come Libere Tutte avevamo inviato, nei giorni scorsi, una lettera aperta a Enrico Rossi che sollecitava un ripensamento della Regione al riguardo, e poneva anche altre questioni. Siamo convinte che le aperture del presidente siano importanti, ma riteniamo pure che, per una piena applicazione della legge 194, debbano essere prese dalla Regione le misure opportune per contrastare il sabotaggio strisciante della legge stessa, costituito dalla crescita progressiva dell'obiezione di coscienza. L'articolo 9 affida infatti alla Regione il compito di controllarne e garantirne l'attuazione, anche attraverso la mobilità del personale. Nella nostra lettera aperta chiedevamo anche la previsione di una corsia preferenziale presso i punti di pronto soccorso ospedaliero, per l'accesso alla contraccezione di emergenza nei giorni festivi e negli orari di chiusura dei consultori; l'istituzione di un apposito sito web che metta in rete realtà e risorse esistenti relative a queste tematiche; infine un incontro in cui poter discutere, con il presidente e con l'assessora alla sanità, delle questioni che abbiamo posto. Speriamo in una sollecita risposta a tutte le nostre richieste.
Luisa Petrucci di Libere Tutte - Firenze

venerdì 23 luglio 2010

Lettera aperta al Presidente Enrico Rossi

Dall'iniziativa “DECIDO IO”, che abbiamo organizzato in occasione dell'anniversario dell'approvazione della legge 194 il 22 maggio, è scaturita l'indicazione di inviare una lettera aperta al presidente della giunta regionale toscana ENRICO ROSSI in merito alla Ru486, alla pillola del giorno dopo, all'applicazione della 194.
Ecco il testo della lettera sottoscritta da 84 persone e da 9 associazioni.

Firenze, 19 luglio 2010

Al Presidente della Giunta regionale toscana Enrico Rossi
Signor Presidente,
le firmatarie ed i firmatari della presente si rivolgono a lei in ragione del suo attuale ruolo, nonché del ruolo da lei precedentemente svolto in seno alla Regione Toscana, per sottoporle alcuni problemi attinenti alla salute delle donne.
Si tratta di problemi largamente noti, emersi con forza nell’incontro del 22 maggio scorso, promosso da Libere Tutte, dal Laboratorio per la Laicità e dal Circolo ARCI Isolotto in occasione della ricorrenza della pubblicazione della Legge 194/78.
In quell’occasione la rete di Associazioni “Libere Tutte” di Firenze ha portato alla discussione il proprio contributo, a lungo elaborato, per ciò che concerne le problematiche correlate all’applicazione della Legge 194/78, nonché alle procedure di somministrazione della RU 486 per l’interruzione farmacologica della gravidanza e della contraccezione d’emergenza, c. d. “pillola del giorno dopo”.
Il ricovero di tre giorni per l’assunzione della RU 486 è inaccettabile ed irragionevole, oltre che non richiesto neanche per l’interruzione chirurgica della gravidanza dalla Legge 194 che, nell’ultimo comma dell’art.8, fa solo riferimento all’eventualità del ricovero “se necessario”. L’obbligo del ricovero contrasta non solo con quanto viene praticato da oltre vent’anni nella maggior parte degli stati europei, ma anche con le soluzioni adottate in altre regioni italiane.
E’ notorio che la prassi attualmente prevalente in Toscana è quella della richiesta di dimissione sottoscritta dalla paziente dopo la prima somministrazione del farmaco, facendo ricadere su di essa qualsiasi responsabilità.
Per quanto attiene alla contraccezione d’emergenza segnaliamo le difficoltà normalmente riscontrate per ottenere la disponibilità dell’apposito farmaco nei tempi prescritti per l’efficace assunzione dello stesso, stante le peregrinazioni e le lunghe attese cui le dirette interessate sono soggette, specie nei giorni e negli orari nei quali non è possibile accedere ai consultori.
Vi è un ulteriore problema collegato a quanto fin qui esposto: l’avvertita esigenza di una apposita rete di informazione, con riguardo alla sessualità ed alla contraccezione, alla quale possano accedere le giovani generazioni al fine di conoscere l’offerta di assistenza, le modalità, i luoghi e gli orari della stessa.
Chiediamo il suo specifico intervento in ordine a quanto segue:
- L’allineamento della regolamentazione delle procedure relative alla somministrazione della RU 486 con quella degli altri paesi europei, con l’esclusione quindi dell’obbligo del ricovero ospedaliero e la previsione della forma del day hospital.
- La previsione di una corsia preferenziale presso i punti di pronto soccorso ospedaliero per l’accesso alla contraccezione d’emergenza nei giorni festivi e negli orari di chiusura dei consultori.
- La istituzione di un apposito sito web che metta in rete realtà e risorse esistenti relative alle tematiche sopra affrontate (vedasi ad esempio il Portale Giovani del Comune di Firenze).
La presente viene formulata quale lettera aperta, data l’importanza sociale dei problemi cui si fa riferimento.
Per un confronto e un approfondimento su quanto abbiamo sopra esposto, le chiediamo un incontro in tempi ragionevolmente brevi.
Restiamo, con fiducia, in attesa della sua risposta.
Libere Tutte - Firenze
Graziella Rumer Mori Luisa Petrucci Debora Picchi
Mara Baronti Marisa Nicchi Mariella Orsi
Alessia Petraglia Fiammetta Gori Claudia Livi
Laura Scillone Margherita Biagini Monica Biondi
Alessandra Vannoni Manuela Giugni Anna Picciolini
Marcella Bresci Laura Albano Maria Paola Costantini
Donella Verdi Anna Bainotti Francesca Spalla
Zoe Vicentini Isanna Generali Dinora Corsi
Daniela Dacci Maria Grazia Campus Anna Soldani
Laura Carpilapi Daniella Vangieri Nunzia Pandoli
Giulia Chibbaro Daniela Verdi Erika Cellini
Tamara Alderighi Elena Pistolesi Alberta Mori
Fiorella Bomé Angela Mancuso Mariangela Sirca
Elisabetta Pini Antonella Catarzi Meri Negrelli
Myriam Verdi Danila Scala Eugenia Galateri
Miriam Massai Anna Bettarini Conny Leporatti
Angela Giordano Maria Ventrici Vanda Berton
Giorgia Massai Sabrina Sezzani Silvia Falcioni
Chiara Giunti Francesca Fici Rosaria Costantini
Valentina Giulietti Giada Tognazzi Liliana Leali
Lucilla Mancini, Barbara Anglani Anna Franca Rinaldelli
Laura Ronchi Abbozzo Laura Sonnino Antioca Manconi

Alfredo Zuppiroli Paolo Sarti Marcello Bausi
Claudio Lombardi Riccardo Torregiani Moreno Biagioni
Alessandro Margara Riccardo Bettini Salvatore Tassinari

Paolo Solimeno Francesco Mori Carlo Vittorio Mori
Andrea Danilo Conte Lorenzo Ferrari Luciano Ariani
Piero Nesi Andrea Biondi Gino Carpentiero

Il Giardino dei ciliegi, Associazione Artemisia, Associazione AdATTA,
Laboratorio per la Laicità, Circolo ARCI Isolotto, Azione Gay e lesbica,
Cittadinanza attiva, Libera Uscita, Associazione per la sinistra unita e plurale

giovedì 22 luglio 2010

Il Modello della Dichiarazione del lavoro delle donne - Se Sessanta ore vi sembran poche

Libere Tutte aderisce all'iniziativa "Se Sessanta ore vi sembran poche - Modello della Dichiarazione del lavoro delle donne".
Si tratta di compilare un modello predisposto sulla falsariga della Dichiarazione dei redditi, per far emergere il dato delle ore di lavoro produttivo e riproduttivo delle donne italiane che i dati europei attestano sulle 60 ore (12 anni di lavoro in più degli uomini).
L'idea è quella di sviluppare una campagna che porti alla presentazione di un numero esteso di moduli compilati anche in occasione delle prossime scadenze fiscali. Le forme possibili di realizzazione sul piano tecnico sono allo studio e verranno vagliate in incontri su varia scala.
Nel frattempo procede la raccolta delle adesioni. Tutte le informazioni e la documentazione sull'iniziativa si trovano qui: http://dichiarazionelavori.xoom.it