A seguito del ricorso di una coppia il Tribunale di Firenze ha rinviato alla Consulta la legge 40 per la parte che vieta la fecondazione eterologa, giudicata incostituzionale perché lede il diritto alla salute e i diritti fondamentali dell'uomo sanciti dalla Carta.
Nell'esprimere soddisfazione per questa decisione che rafforza e sviluppa le posizioni già da noi evidenziate nei precedenti post sull'argomento, pubblichiamo l'intervista di Jacopo Storni a Claudia Livi, ginecologa della coppia fiorentina che ha presentato il ricorso, apparsa su Il Manifesto del 7 ottobre.
"Merito dei pazienti - Per la quarta volta la Corte Costituzionale è chiamata a giudicare la legge pro-life sulla procreazione assistita. Dopo l'abrogazione del divieto alla conservazione degli embrioni, il Tribunale di Firenze rinvia l'eterologa.
Ha accolto la notizia esultando: "E' un successo enorme, un passo avanti verso il diritto alla famiglia". Claudia Livi, la ginecologa che ha seguito la coppia che ha presentato ricorso al Tribunale di Firenze, è ancora raggiante per lo stop dei giudici alla legge 40. Il suo telefono è in ebollizione, ma lei non risparmia commenti, consapevole dell'importanza storica dell'evento.
Dottoressa Livi, come ha accolto la sentenza del Tribunale di Firenze?
Come un fulmine a ciel sereno. Nel senso che nessuno se l'aspettava. La giovane coppia ha presentato ricorso a gennaio. Attendevamo da mesi la sentenza, ma ero molto scettica. Più volte ho manifestato all'avvocato della coppia il mio pessimismo. Mi sono dovuta ricredere, e il fatto sorprendente è che questo stop sia arrivato in concomitanza con il premio Nobel appena assegnato a Edwards, il padre della fecondazione assistita.
Perché questa sentenza è importante?...
Nessun commento:
Posta un commento