sabato 1 dicembre 2012

Il femminicidio e le responsabilità del linguaggio dei giornali: lettera aperta



Il Coordinamento “Violenza di genere e sessismo. Come intervenire?” nato a Firenze il 12 maggio 2012 in occasione del convegno “Diversi, e allora?”, di cui fa parte  anche l'associazione Libere Tutte, indirizza questa lettera alle giornaliste e ai giornalisti  che trattano il fenomeno drammatico della violenza maschile contro le donne: il FEMMINICIDIO.
Lettera aperta alle giornaliste, ai giornalisti ed alle loro organizzazioni sindacali di categoria    
In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne del 25 novembre, vi invitiamo a fare una profonda riflessione.
Tutte e tutti, quando raccontate l'omicidio di una donna, perpetrato da un uomo della famiglia- o che comunque, con quella donna ha o ha avuto a che fare, -non potete usare un linguaggio sbagliato e fuorviante .Non soltanto perchè usare un linguaggio appropriato e corretto fa parte della vostra deontologia professionale, ma soprattutto perchè , come un giorno ricordò Livia Menapace: 
”LE PAROLE SONO PIETRE”. 
Le parole e le immagini che rappresentano la violenza maschile contro le donne ed il FEMMINICIDIO come fosse un qualsiasi fatto di cronaca, -dove uomini gelosi uccidono una donna per disperazione o perchè presi da un raptus incontrollabile- non solo non raccontano la verità, ma sono come pietre lanciate contro le donne. Non raccontano la verità perchè quell'uomo spesso aveva già in precedenza tentato di ammazzare quella donna -oppure girava armato-Ma soprattutto SONO PIETRE LANCIATE CONTRO LE DONNE perchè creano un' attenuante al crimine e nascondono le ragioni di un fenomeno causato da molteplici fattori.
La deficienza di politiche paritarie fra i generi, la mancanza od i ritardi di leggi in materia (leggi che molti paesi hanno da tempo), l'indifferenza ed il silenzio della politica,il perdurare in una società che si dice civile, di una mentalità paternalista ed arcaica ed altri ancora sono i motivi che alimentano il maschilismo e la discriminazione di genere formando il terreno dove germoglia la violenza maschile. Facciamo quindi appello a tutte ed a tutti coloro che non vogliono produrre informazione spazzatura, affinché non si uniscano al branco dei semplificatori, dei superficiali, degli indifferenti ,insomma di tutti quelli che usano ,per comodo o per ignoranza, gli stereotipi come strumento di comunicazione. Con le vostre penne, le vostre immagini e la possibilità offerta dalla professione che esercitate, avete la responsabilità di dare un contributo fondamentale allo sradicamento di quella cultura maschilista e patriarcale che ancora alligna nel nostro paese.

PIU' DI CENTO DONNE SONO MORTE DALL'INIZIO DELL'ANNO
FERMIAMO TUTTI INSIEME QUESTA STRAGE

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