foto Laura Albano
Libere Tutte Firenze aderisce all'appello dell’
Associazione dei Senegalesi di Firenze e Circondario, ad un anno dell’
assassinio di Modou Samb e Mor Diop e il grave ferimento di altri tre
lavoratori senegalesi.
Il 13 Dicembre
in Piazza Dalmazia alle 17 si terrà un presidio per
esprimere solidarietà alla Comunità Senegalese e la totale condanna ad
ogni comportamento e ad ogni aggressione fascista e razzista.
APPELLO PER RICORDARE MODOU SAMB E MOR DIOP
Il 13 dicembre di un anno fa in Piazza Dalmazia furono assassinati
Modou Samb e Mor Diop; furono feriti in modo grave Sougou Mor, Mbengue
Cheikh e Moustapha Dieng (che non potrà più essere autosufficiente).
Nell’ appello che come cittadini e cittadine senegalesi facemmo per
invitare la Firenze antifascista e antirazzista a reagire a tale crimine
dicemmo con chiarezza che non si trattava del gesto isolato di un folle
ma del frutto orrendo di un clima diffuso di intolleranza e di ostilità
nei confronti dei migranti, degli stranieri, dei “diversi”, un clima
alimentato da leggi, provvedimenti, ordinanze mirate a colpire, a
reprimere, a perseguire chi non rientrava nello schema “ordine e
sicurezza” prescritto dalle forze dominanti. Ed in cui i veleni razzisti
si intrecciavano strettamente con i germi estremamente pericolosi dei
vecchi e nuovi fascismi.
Ebbene, dodici mesi dopo, non molto è
cambiato. Non vi è stata quella reazione corale che avrebbe dovuto
mobilitare tutte le energie e le risorse positive, tutte le forze
culturali, sociali, politiche che hanno come baricentro la Costituzione,
tutti gli anticorpi ai veleni razzisti e fascisti presenti nella
società italiana.
Ancora oggi sono ancora in vita strutture indegne
di un Paese civile come i CIE, continuano a morire in mare profughi e
richiedenti asilo che cercano di raggiungere le coste italiane, non
vengono prese in considerazione le proposte di legge per dare il voto ai
migranti e la cittadinanza ai figli d’ immigrati che nascono in Italia,
restano in vigore normative come quella denominata Bossi-Fini, né sono
scomparse le ordinanze securitarie che avevano avuto larga diffusione a
livello comunale. E Casa Pound, dal cui ambito proveniva l’ assassino di
Piazza Dalmazia, prosegue nelle sue vergognose imprese: l’ ultima, di
qualche giorno fa, l’interruzione violenta di un incontro - di una festa
- , a Pontedera, per l’attribuzione della cittadinanza onoraria alle
figlie ed ai figli dei migranti nate/i in quel comune.
I pericolosi
ritorni fascisti e nazisti non sono peraltro una prerogativa italiana,
ma un morbo che si sta diffondendo in altri Paesi europei ( vedi Alba
Dorata in Grecia ).
Per questo vogliamo ricordare, sul luogo dell’
atto criminoso, i nostri fratelli assassinati. Si tratta di un ricordo
che ci vedrà stringerci insieme, noi e tutte/i coloro che vorranno
essere con noi, vicino alla lapide in Piazza Dalmazia con i loro nomi,
ma anche dell’occasione per rinnovare l’ impegno, rendendolo più
efficace, a cambiare le normative che alimentano l’ intolleranza ed il
razzismo, a contrastare i fascismi risorgenti, avvertendone finalmente
tutta la pericolosità, a costruire un clima diverso - di apertura, di
accoglienza, di solidarietà -. Per una città ed un Paese civili, in cui
non siamo più possibili atti come quelli di un anno fa.
ASFC (Associazione dei Senegalesi di Firenze e Circondario)
(per le adesioni all’appello: kebeazu@hotmail.com)
Nessun commento:
Posta un commento