mercoledì 16 ottobre 2013

Lettera a Giusi Nicolini, Sindaca di Lampedusa


Cara Giusi, come era purtroppo facile prevedere, anche in base alle vostre esperienze degli anni passati la tragedia di chi muore nelle acque di Lampedusa, cercando di arrivare in Europa, continua.

Credo che in questo momento la cittadinanza di Lampedusa non chieda soltanto solidarietà e vicinanza. Al riconoscimento della vostra generosità si deve associare una risposta più politica: la messa in discussione della legge Bossi Fini e in particolare la cancellazione del reato di immigrazione clandestina, che in situazioni come quella che state vivendo accomuna chi è salvato e chi salva nella categoria di “indiziati di reato”.

Questa risposta politica la dovrebbe dare il Parlamento, se chi ne fa parte sapesse andare oltre la supina acquiescenza ai sondaggi, che talvolta registrano solo i lati oscuri della nostra cultura e della nostra storia.

Alla presidente della Camera Laura Boldrini e alla ministra dell’Integrazione Cécile Kyenge, dobbiamo dire di alzare le loro pretese e chiedere con forza la cancellazione della vergogna del decreto legge sulla “sicurezza”, dei CIE e dell’intera Bossi-Fini. Non permettano che la loro autorevole esperienza di donne venga neutralizzata dai partiti al Governo e in Parlamento, in nome della “stabilità”.

Noi siamo una piccola associazione di donne di Firenze, ma vi diamo tutta la nostra disponibilità, anche da lontano, a mobilitarci per questa come per altre lotte in difesa dei diritti di donne e uomini.

Un abbraccio, Libere Tutte - Firenze

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