sabato 23 ottobre 2010

Salviamo i consultori della Regione Lazio

LIBERE TUTTE aderisce all'appello
"SALVIAMO I CONSULTORI DELLA REGIONE LAZIO DALLA PROPOSTA DI RIFORMA TARZIA".

Della proposta di legge del Consiglio Regionale Lazio n. 21 del 26 maggio 2010 "Riforma e riqualificazione dei consultori familiari" avevamo già parlato qui.

Le donne e gli uomini della Regione Lazio
dicono NO
alla proposta di legge Tarzia (e altri) perché:

- cancella un patrimonio pubblico di grande valore, frutto di lotte e di conquiste sociali e civili delle donne, che hanno garantito la salute per tutti;
- sovverte l’attuale modello dei servizi consultoriali che garantiscono una maternità libera e consapevole;
- sposta ingenti somme a favore di associazioni private che, in quanto tali, hanno obiettivi diversi da quelli di una struttura pubblica che si rivolge a tutte e tutti, rispettandone la sensibilità.

Dicono SI

alla piena applicazione della legge in vigore (15/76) attraverso:

- la salvaguardia dell’intero campo di applicazione dei compiti assegnati ai Consultori (servizi alle donne, alla maternità, alle famiglie, alle e agli adolescenti, assistenza psicologica individuale e di coppia, ecc);
- lo stanziamento di risorse adeguate (economiche, di personale, di strutture idonee) affinché i Consultori siano messi nella condizione di ben operare e venga finalmente riconosciuta e apprezzata l’alta professionalità delle operatrici e degli operatori;
- il rispetto di intese già approvate come il “percorso nascita” del Piano Sanitario Regionale e la certezza dell’applicazione della Legge 194;
- l’apertura di un Consultorio ogni 20.000 abitanti così come già previsto;
- la conferma del carattere di struttura pubblica dei Consultori e del Personale che vi opera nonché del carattere di laicità e quindi di rispetto delle diverse sensibilità e culture di chi si rivolge ai servizi consultoriali.

CHIEDONO

il ritiro della proposta di legge Tarzia e un impegno della Giunta regionale e del Consiglio ad adoperarsi nell’azione di rafforzamento degli attuali Consultori.


Qui il link diretto alla petizione online

lunedì 18 ottobre 2010

Incontro con Lorella Zanardo il 22 ottobre


Casa del Popolo di S. Bartolo a Cintoia


Via di S. Bartolo a Cintoia n. 95 Firenze



LIBERE TUTTE!!


Donne e Uomini insieme


contro il sessismo di tv e media



venerdì 22 ottobre 2010 ore 21


“Il corpo delle donne”

il documentario e il libro presentati dall’autrice Lorella Zanardo



Coordina la Rete delle donne Libere Tutte

Interviene il Coordinamento Donne della CGIL di Firenze



Ore 18.30 inaugurazione mostra fotografica “LETTURE”

di Stefano Bacci e Sara Toccafondi


A seguire buffet


Ore 21 proiezione documentario e presentazione libro

giovedì 14 ottobre 2010

Proposta Tarzia sui Consultori: riforma o controriforma?


Maria Rosaria Marella, docente di diritto privato all’Università di Perugia, nell’articolo LAZIO, LA REGIONE ETICA” che pubblichiamo ha svolto un rigoroso esame della proposta di legge regionale “Riforma e riqualificazione dei consultori familiari” presentata dalla consigliera Tarzia ed altri 39 firmatari.


La Marella ne ha evidenziato gli allarmanti contenuti. Si tratta infatti di un pesante ed articolato tentativo di sostanziale controriforma che riguarda l’impianto della Legge 405/75, istitutiva dei Consultori familiari. Il possibile esito positivo dell’operazione apre uno scenario devastante.


Si parte dal totale sovvertimento dell’indirizzo della Legge 405 in ordine alla “ procreazione responsabile nel rispetto delle convinzioni etiche e dell’integrità fisica degli utenti” ed alla “tutela della salute della donna e del prodotto del concepimento” per negare in assoluto il principio di autodeterminazione e ricondurre il concepito a “membro della famiglia” con tutte le conseguenze del caso.


Il vero punto focale della deprecabile proposta normativa è comunque rappresentato dalla impostazione autoritaria che “invade” l’istituto della famiglia come previsto dall’art.29 della Costituzione quale “società naturale fondata sul matrimonio” piegandola al “raggiungimento di finalità pubblicistiche di volta in volta indicate dal potere politico, così come avvenuto nel Fascismo”. La Marella esprime così la propria preoccupazione nella premessa alla disamina dell’articolato della proposta di legge, nel corso della quale pone in evidenza il vero pericolo che la proposta presenta nel suo complesso: si tratta di un capillare ed insidioso attacco alla Legge 194 che dalla eventuale approvazione dei nuovi istituti previsti dalla proposta medesima uscirebbe del tutto menomata ed offesa e con essa la donna, violata e privata della possibilità di autodeterminarsi.


Basti fare riferimento al “procedimento di accoglienza” al quale la donna sarebbe obbligatoriamente soggetta a sottoporsi prima di fare ricorso all’IVG avvalendosi delle procedure previste dalla Legge 194. Precisa la Marella che tale procedimento, detto appunto di accoglienza, “termina con il consenso o il dissenso informato della donna alle proposte del consultorio, che nell’uno e nell’altro caso provvede con apposita verbalizzazione. A questo punto la malcapitata che si sia sottratta alla catechizzazione del consultorio ha finalmente accesso al “secondo procedimento” , cioè all’iter disciplinato dalla L.194.


Il messaggio è inequivoco e l’allarme più che fondato.


Graziella Rumer Mori



M. Rosaria Marella "LAZIO, LA REGIONE ETICA"


"La proposta di legge regionale “Riforma e riqualificazione dei consultori familiari” presentata da Tarzia e altri 39 firmatari (quattro PD) ridisegna la fisionomia dei consultori nel Lazio, ma ha in realtà ben altra ambizione: quella di rifondare i rapporti fra il pubblico potere e gli individui, e quelli fra l’ente pubblico e le formazioni sociali intermedie, assegnando rilevanza pubblicistica a famiglie e associazioni, secondo un progetto che prelude all’avvento di un’era nuova - anzi vecchia, ma in pieno revival: l’era della Regione Etica...


leggi il resto


nella foto: volantino di protesta dell'Assemblea permanente delle donne a Roma contro la proposta di legge Tarzia

venerdì 8 ottobre 2010

Il Tribunale di Firenze rinvia alla Consulta la legge 40. Intervista con Claudia Livi


A seguito del ricorso di una coppia il Tribunale di Firenze ha rinviato alla Consulta la legge 40 per la parte che vieta la fecondazione eterologa, giudicata incostituzionale perché lede il diritto alla salute e i diritti fondamentali dell'uomo sanciti dalla Carta.

Nell'esprimere soddisfazione per questa decisione che rafforza e sviluppa le posizioni già da noi evidenziate nei precedenti post sull'argomento, pubblichiamo l'intervista di Jacopo Storni a Claudia Livi, ginecologa della coppia fiorentina che ha presentato il ricorso, apparsa su Il Manifesto del 7 ottobre.

"Merito dei pazienti - Per la quarta volta la Corte Costituzionale è chiamata a giudicare la legge pro-life sulla procreazione assistita. Dopo l'abrogazione del divieto alla conservazione degli embrioni, il Tribunale di Firenze rinvia l'eterologa.

Ha accolto la notizia esultando: "E' un successo enorme, un passo avanti verso il diritto alla famiglia". Claudia Livi, la ginecologa che ha seguito la coppia che ha presentato ricorso al Tribunale di Firenze, è ancora raggiante per lo stop dei giudici alla legge 40. Il suo telefono è in ebollizione, ma lei non risparmia commenti, consapevole dell'importanza storica dell'evento.

Dottoressa Livi, come ha accolto la sentenza del Tribunale di Firenze?

Come un fulmine a ciel sereno. Nel senso che nessuno se l'aspettava. La giovane coppia ha presentato ricorso a gennaio. Attendevamo da mesi la sentenza, ma ero molto scettica. Più volte ho manifestato all'avvocato della coppia il mio pessimismo. Mi sono dovuta ricredere, e il fatto sorprendente è che questo stop sia arrivato in concomitanza con il premio Nobel appena assegnato a Edwards, il padre della fecondazione assistita.

Perché questa sentenza è importante?...