venerdì 16 marzo 2012

Sulla proposta di nuovo regolamento dei cimiteri

La Giunta Comunale di Firenze, nella proposta di "nuovo regolamento dei cimiteri" inoltrata al Consiglio, introduce un comma che prevede la realizzazione di uno spazio specifico, all'interno degli ambiti cimiteriali, per i "prodotti abortivi ed i prodotti del concepimento".
E' grave, che, sotto la forma di una normale norma burocratica, si concretizzi un attacco alla legge 194, con il feto che diventa persona.
Si tratta di una grave ferita ai diritti delle donne, che vengono così colpevolizzate in quanto responsabili della morte dei bambini mai nati ai quali si dà sepoltura.
Chiedere ad una donna che sta per abortire se vuole o meno seppellire il proprio feto costituisce una vera e propria tortura psicologica, che interferisce crudelmente, in un momento particolarmente doloroso e difficile, con il diritto di scelta.
Siccome l'attacco diretto alla legge 194 risulta impopolare, si ripiega, seguendo le indicazioni delle autorità ecclesiastiche, su un accerchiamento, di cui sono parte l'estensione dell'obiezione di coscienza, che mette a rischio l'applicazione stessa della legge, ed interventi, dal valore altamente simbolico, come la realizzazione di spazi cimiteriali per i feti.
Libere tutte chiede alle consigliere ed ai consiglieri comunali di eliminare questo comma, che contrasta con lo spirito laico che dovrebbe ispirare sempre l'azione del Comune di Firenze.

lunedì 5 marzo 2012

Alla figlia 12 enne di Nasrin Sotoudeh avvocata e difensore dei diritti umani è stata negata la visita alla madre in carcere

Riportiamo dal blog Campagna di un milione di firme la testimonianza di Reza Khandan, marito di Nasrin Sotoudeh, apparsa anche sulla sua pagina Facebook:

"Dal Facebook di Reza Khandan marito di Nasrin Sotoudeh, avvocata e difensore dei diritti umani in carcere in Iran:
Cosa fareste se, dopo molto tempo e tanta energia e preparazioni, prendete i due bambini e portate a visitare la loro madre, dietro le sbarre (la madre che è in carcere senza un motivo giusto da 18 mesi e a lei non è stata mai concesso un momento di congedo dalla carcere) e alla mia figlia di 12 anni con l'uniforme della scuola, che è senza dubbio accettabile dal codice islamico del Hijjab in Iran, viene negata la visita insieme al suo fratellino? Perché la guardia carceraria sostiene che suo abbigliamento non è conforme con il codice islamico! Che cosa fareste se vostra figlia e suo fratellino di 4 anni in questa età cosi tenera vengono costretti a spendere trenta minuti nella parte esterna e nel freddo estremo della zona della prigione di Evin e le piante e i dolori dei bambini e lo stress causata dal tutto a me . Che cosa avreste fatto ?

Reza Khandan 22 febbraio 2012"