giovedì 28 febbraio 2013

martedì 19 febbraio 2013

La salute non è in vendita, la vita non è un lusso! la Grecia riguarda tutte noi

Street Art, artista: Absent

LA SALUTE NON E' IN VENDITA
LA VITA NON E' UN LUSSO
LE DONNE GRECHE CI CHIEDONO SOLIDARIETA'
LA GRECIA RIGUARDA TUTTE NOI

Nell'Europa, cuore della crisi del modello neo-liberista, tutti i sistemi pubblici di protezione sociale (sanità, scuola, sistema previdenziale ...) sono minacciati: questo fa saltare le relazioni di solidarietà   e mette a rischio anche la democrazia.
Le risorse a disposizione di Enti Locali e Regioni  per i servizi alla persona sono stati drasticamente tagliati negli ultimi anni (solo nel 2011 sono spariti 40 miliardi di euro!). Ciò ha comportato una progressiva diminuzione delle prestazioni ed una riduzione drastica, se non la scomparsa, degli interventi a sostegno della famiglia e per le persone non autosufficienti.
La Regione  Toscana ha già tagliato posti letto ed aumentato ticket e costi del servizio sanitario; ha in programma per il 2013 un altro taglio di 2000 posti letto, l'accorpamento di servizi e prestazioni con relativa perdita di posti di lavoro e un'ulteriore apertura al privato per la diagnostica e la specialistica etc.
La sanità è sotto attacco: Monti ha annunciato che, nel  giro di 2/3 anni, le risorse pubbliche non saranno più sufficienti per garantire la sostenibilità finanziaria del sistema.
Il costante aumento della durata della vita umana renderà necessari investimenti sempre più consistenti, e secondo Monti insostenibili, in strutture sanitarie. D'altronde, proprio per questo motivo, tali investimenti diventano maggiormente appetibili per i privati.
L'aumento dell'aspettativa di vita, favorito proprio da quel sistema di welfare che adesso si vuole distruggere, viene usato come giustificazione del processo di privatizzazione della sanità in atto.
Ma noi affermiamo con forza che

LA SALUTE NON E' IN VENDITA !

Le trasformazioni in atto riguardano anche il lavoro, sempre più considerato una merce, come la salute. Si tratta di un vero e proprio uragano, al centro del quale ci sono le donne: la femminilizzazione  del lavoro  non vuol dire tanto che ci sono più donne impegnate nel lavoro produttivo, quanto che vengono generalizzate le condizioni di lavoro tipiche delle donne (bassi salari, part-time, flessibilità, precarietà).
E'  saltato il rapporto tasse-servizi: le tasse, pagate un tempo per avere in cambio dei servizi, oggi servono a sanare il debito pubblico.  Ma l'espandersi del lavoro precario ha fatto diminuire il numero di coloro che pagano le tasse – in Italia soprattutto coloro che fanno un lavoro dipendente -, erodendo così la risorsa principale su cui si basava tutto il sistema della sicurezza sociale.
Ma noi diciamo che

LA VITA NON E' UN LUSSO!

Noi donne non siamo vittime rassegnate, anzi! Essere al centro dell'uragano vuol dire essere al centro del conflitto scatenato dai poteri forti. Non siamo né pazienti né disponibili a subire l'erosione dei diritti e la riduzione delle risorse.
Quello che sta succedendo in Grecia, dove le donne hanno perso anche l'assistenza al parto, potrebbe succedere anche in Italia.

LE DONNE GRECHE CI CHIEDONO SOLIDARIETA'!
LA GRECIA RIGUARDA TUTTE NOI

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