martedì 4 dicembre 2012

L'appello e il presidio per ricordare Modou Samb e Mor Diop

 foto Laura Albano
Libere Tutte Firenze aderisce all'appello dell’ Associazione dei Senegalesi di Firenze e Circondario, ad un anno dell’ assassinio di Modou Samb e Mor Diop e il grave ferimento di altri tre lavoratori senegalesi.

Il 13 Dicembre in Piazza Dalmazia alle 17 si terrà un presidio per esprimere solidarietà alla Comunità Senegalese e la totale condanna ad ogni comportamento e ad ogni aggressione fascista e razzista.
APPELLO PER RICORDARE MODOU SAMB E MOR DIOP

Il 13 dicembre di un anno fa in Piazza Dalmazia furono assassinati Modou Samb e Mor Diop; furono feriti in modo grave Sougou Mor, Mbengue Cheikh e Moustapha Dieng (che non potrà più essere autosufficiente). Nell’ appello che come cittadini e cittadine senegalesi facemmo per invitare la Firenze antifascista e antirazzista a reagire a tale crimine dicemmo con chiarezza che non si trattava del gesto isolato di un folle ma del frutto orrendo di un clima diffuso di intolleranza e di ostilità nei confronti dei migranti, degli stranieri, dei “diversi”, un clima alimentato da leggi, provvedimenti, ordinanze mirate a colpire, a reprimere, a perseguire chi non rientrava nello schema “ordine e sicurezza” prescritto dalle forze dominanti. Ed in cui i veleni razzisti si intrecciavano strettamente con i germi estremamente pericolosi dei vecchi e nuovi fascismi.
Ebbene, dodici mesi dopo, non molto è cambiato. Non vi è stata quella reazione corale che avrebbe dovuto mobilitare tutte le energie e le risorse positive, tutte le forze culturali, sociali, politiche che hanno come baricentro la Costituzione, tutti gli anticorpi ai veleni razzisti e fascisti presenti nella società italiana.
Ancora oggi sono ancora in vita strutture indegne di un Paese civile come i CIE, continuano a morire in mare profughi e richiedenti asilo che cercano di raggiungere le coste italiane, non vengono prese in considerazione le proposte di legge per dare il voto ai migranti e la cittadinanza ai figli d’ immigrati che nascono in Italia, restano in vigore normative come quella denominata Bossi-Fini, né sono scomparse le ordinanze securitarie che avevano avuto larga diffusione a livello comunale. E Casa Pound, dal cui ambito proveniva l’ assassino di Piazza Dalmazia, prosegue nelle sue vergognose imprese: l’ ultima, di qualche giorno fa, l’interruzione violenta di un incontro - di una festa - , a Pontedera, per l’attribuzione della cittadinanza onoraria alle figlie ed ai figli dei migranti nate/i in quel comune.
I pericolosi ritorni fascisti e nazisti non sono peraltro una prerogativa italiana, ma un morbo che si sta diffondendo in altri Paesi europei ( vedi Alba Dorata in Grecia ).
Per questo vogliamo ricordare, sul luogo dell’ atto criminoso, i nostri fratelli assassinati. Si tratta di un ricordo che ci vedrà stringerci insieme, noi e tutte/i coloro che vorranno essere con noi, vicino alla lapide in Piazza Dalmazia con i loro nomi, ma anche dell’occasione per rinnovare l’ impegno, rendendolo più efficace, a cambiare le normative che alimentano l’ intolleranza ed il razzismo, a contrastare i fascismi risorgenti, avvertendone finalmente tutta la pericolosità, a costruire un clima diverso - di apertura, di accoglienza, di solidarietà -. Per una città ed un Paese civili, in cui non siamo più possibili atti come quelli di un anno fa.

ASFC (Associazione dei Senegalesi di Firenze e Circondario)

(per le adesioni all’appello:  kebeazu@hotmail.com)

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